Monastero di Sumela

 







Nella pioggerella mattutina che ormai è una costante di questi giorni, ripartiamo dal campeggio, che è stato davvero rilassante, dato che in questa valle le temperature sono più sopportabili della costa. Inoltre abbiamo conosciuto Ali, un ragazzo di Istanbul che era qui con la famiglia in roulotte, e grazie al suo ottimo inglese siamo riusciti a parlare di varie cose, ci ha anche aiutato a comprare qualche GB aggiuntivo per affrontare gli ultimi giorni in Turchia.

La destinazione di oggi è in cima a questa valle, dove finisce la strada e si entra nel parco nazionale di Altindere.

Molti ci hanno spaventato spiegando che la scalinata per arrivare al monastero pare molto lunga e ripida, roba da ore di camminata, così Maury preferisce restare al parcheggio e fare manutenzione a Bruto; io invece salgo sul primo pulmino libero e arrivo fino alla fine della strada.

La valle è verdissima, la vegetazione fitta fitta e cresce incontrollata, d'altra parte non ci sono case o attività, tranne qualche vendita di trote lungo il fiume.

Inizio a camminare piano, risparmiando le energie dato che sono timorosa per questa salita, ma dopo una strada di ciottoli, qualche scalino in legno e qualche altro in pietra arrivo già alla biglietteria.

Il monastero di Sumela è la principale attrazione della provincia di Trebisonda, quindi il biglietto è bello salato, 20€ come sempre da pagare in lire turche che col cambio sono sempre un po' di più.

Passo un'oretta a visitare tutte le stanze di questo incredibile posto, famoso per la sua architettura a strapiombo sui 1200 metri della parete rocciosa, e tutto scavato nella roccia.

Impressionante il tetto di roccia che ha dovuto subire degli interventi per sorreggerlo, e spettacolare la chiesa affrescata sia all'interno che all'esterno.

La discesa la affronto quasi di corsa, anche per tentare di sfuggire alla pioggia che mi ha graziata finora, ma che a breve non risparmierà nessuno.

Maury nel frattempo ha cambiato gli oli di qualche parte che non so, e ripartiamo verso la costa.

Il pomeriggio lo passiamo in centro a Trebisonda, interessante città piuttosto moderna, con un centro pedonale simile ai nostri europei; ci arriviamo con un minibus che ci consiglia un signore gentilissimo, quasi buttandoci dentro al primo che passava, e gridandoci il nome da dire per tornare indietro mentre si chiudeva il portellone.

Non ci fermiamo qui a dormire, anche se il quartiere ci sembra amichevole, pero' siamo tra due statali e sembra rumoroso.

Ci spostiamo alla piccola cittadina di Tirebolu, con una collina piena di casette colorate, anche se non proprio tutte ben tenute, che offre un parcheggio vista tramonto, dietro a delle palazzine che non lasciano passare i rumori della strada, posto perfetto per dormire bene soprattutto se i vicini sono così amichevoli da portarci un pacchetto di pane caldo!


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