Le carpe sacre | Giorno14

 


















Siamo arrivati a Sanliurfa, città di 300000 abitanti suddivisi tra quartieri molto poveri e zone moderne, addirittura lo skyline ci mostra dei grattacieli moderni di forme irregolari che svettano contro le favelas che attraversiamo.

Il nostro parcheggio da ieri sera è un'area sosta gratis allestita in un centro commerciale.

E' talmente centrale che ieri sera abbiamo fatto un giro sotto all'antica necropoli, parte molto turistica della zona, e ce la siamo goduta tutta illuminata in notturna, mentre trovavamo refrigerio nella frescura del parco attiguo, vero polmone della città e pieno di famiglie sedute nell'erba a cenare nella tranquillità di una bollente serata senza vento.

A fianco c'è il museo della cultura, che ha organizzato un festival nel quale i maggiori eventi sono dei concerti di musica locale che si tengono proprio in questo piazzale di fianco al nostro camper.

Ci immergiamo quindi anche nella cultura musicale locale, guardando come le famiglie assistono al concerto sedute tutte intorno alla piazza, dove veniamo rapiti da alcune giostre per bambini fatte a mano. Sono delle specie di caroselli, con un palo centrale e 6 cavallini appesi in circolo, che vengono azionati dal proprietario girando una manovella a mano.

Curioso.

Oggi visitiamo la parte sud di questo parco, che ospita due moschee, una molto antica con annessa la madrasa, scuola islamica.

Qui c'è un grosso lago artificiale rettangolare, pieno di carpe che vengono venerate dalla gente del posto, tanto che esistono dei venditori ufficiali di cibo per pesci.

Dicono siano le carpe sacre di Abramo, ovvero quelle della leggenda che vuole che il re Nemrod abbia gettato Abramo nel fuoco, ma egli si sia salvato poiché Dio avrebbe trasformato il fuoco in acqua e i carboni in carpe.

Anche qui si conferma la grande importanza dei parchi, luoghi imprescindibili per la vita cittadina, centri di aggregazione e di relax, dove è possibile rinfrescarsi date le temperature infernali di questa zona al confine Siriano.

Per rinfrescarci noi optiamo per farci un gelato alla fragola, e poi approfittiamo della caffetteria nel centro commerciale che non lesina sull'aria condizionata.

Verso sera si alza un vento fresco che ci permette di dormire tranquilli, ovviamente col sottofondo di un ennesimo concerto popolare.

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