Pistacchi e mosaici | Giorno 12










Gazientep è trafficata, ci sono quartieri con grattacieli e zone povere ancora danneggiate dal terremoto. Noi cerchiamo un parcheggio abbastanza centrale e ci troviamo a fare i conti con molti sensi unici e nuovi lavori di costruzione proprio dove una volta stazionavano i camper. Nemmeno park4night ci aiuta, rimaniamo infatti incastrati in una stretta strada chiusa, dalla quale usciamo a fatica in retromarcia, già quasi dandoci per vinti.

Invece poco dopo troviamo un posto proprio a misura lungo una strada laterale. Per fortuna si può andare a piedi a visitare una delle parti centrali della città ovvero il bazaar del rame.

Dopo una breve passeggiata nella calura del mezzogiorno, arriviamo in una zona quasi pedonale di intricate viuzze, dove al massimo passano dei motorini o dei carretti. Pranziamo nel primo ristorante con kebab in vetrina, scoprendo prezzi davvero bassi rispetto alle settimane scorse; qui stanno mangiando tutti i lavoratori della zona, si notano infatti persone sole, di fretta e con le quali i camerieri scambiano risate, come se li conoscessero.

Poi ci addentriamo nella parte dedicata appunto alla lavorazione del rame, per la quale è famosa questa città.

Nonostante siano le ore centrali e qualcuno stia facendo una pausa sorseggiando “cai”, molti battono con martelli e scalpelli su vari oggetti per decorarli. Qui si fa ancora tutto a mano e le cesellature viste da vicino sono impressionanti tanto sono minuziose.

Si vendono anche i famosi sandali di cuoio, appesi in lunghe file in varie bancarelle, ed infine ci sono banchi pieni di pistacchi, che è un presidio IGP di Gaziantep.

Infatti questa città ne produce 60000 tonnellate all'anno, ed il dolce tipico, ovvero il baklava al pistacchio, compare in ogni vetrina.

Ci fermiamo in un negozio che ci fa assaggiare tutti i tipi di pistacchio presenti, i prezzi variano in base alle dimensioni, ma anche a quanto sono salati.

Compriamo 1 chilo della qualità più economica, che comunque al nostro palato era deliziosa.

Infine ci sediamo in una sala da te' dove finalmente assaggiamo anche il dolce tipico, che è dolcissimo ovviamente, ma lo mandiamo giu' con un te.

Per finire la giornata andiamo a vedere il museo dei mosaici di Zeugma, ovvero il museo dei mosaici più grande al mondo.

Tre piani in due edifici, pieni di mosaici al suolo e sulle pareti.

Inutile dire che è uno spettacolo affascinante che vale assolutamente la pena di vedere, non solo per l'eccellente stato di conservazione, ma anche per la storia dietro a questi reperti.

Queste opere d'arte erano tutte pavimentazioni delle ville della città di Zeugma, ville di lusso con ampi porticati e colonnati, con affreschi alle pareti e con piscine annesse.

Queste abitazioni si trovavano sulle rive del fiume Eufrate, e con questo scenario non posso fare a meno di immaginarmi una città ricca e dall'aria elegante, che doveva essere un vero spettacolo.

Nel 2000 fu creata una diga giusto a valle di questa città, ormai disabitata e ridotta ad un sito archeologico al quale non si era ancora data importanza, tanto che molte opere erano state saccheggiate.

Quando è arrivato il momento di chiudere la diga e di conseguenza allagare le terre a monte, varie squadre di archeologi si sono precipitati, fortunatamente, a salvare quanto potevano di questi mosaici.

Tutto quello che è stato prelevato è al museo qui a Gaziantep, ma purtroppo molto è andato sommerso.


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