Patara: dune, tartarughe e amici











Giorno 1

Oggi è domenica e qui c'è ancora più turismo di ieri, un turismo locale, di famiglie che vengono a passare la giornata su queste spettacolari dune di sabbia fine, portandosi sedie e tavoli coi quali allestire picnic in ogni insenatura del paesaggio, possibilmente dove siano riparati dal vento. Maury lavora e io esco subito dopo colazione per posizionare i pannelli portatili in un angolo soleggiato appena dopo i pini che ci fanno ombra. Intavolo una conversazione con i vicini di "casa", una coppia inglese molto simpatica che ha un Hymer del 2000, chiedendogli una cipolla e finendo poi per invitarli a cena.

Davanti ad un bel cous-cous di verdure miste facciamo quindi la conoscenza di Martin ed Aileen che hanno anch'essi lasciato due ottimi lavori per viaggiare prima che sia troppo tardi. 

Giorno 2

Ci si sveglia in un silenzio assoluto, finalmente è il giorno giusto per godersi questo posto, è lunedì e siamo qui in questo paradiso in soli 3 camper.

Io inizio a riprendere ogni angolo di questa sabbia che sembra essersi spostata nella notte, ma forse è solo un'impressione della luce del sole molto bassa.

Non c'è vento e la temperatura è primaverile, così mi avvicino alla fine della duna, per vedere cosa c'è dopo, ma c'è un'altra duna perciò proseguo fino alla fine del crinale, ma non sono finite, quindi proseguo così finché vedo un sentiero per il mare e decido di voler arrivare fino alla riva.
Me ne pentirò al ritorno ma adesso è troppo bella la sensazione del sole caldo e della sabbia tiepida sotto i piedi nudi.
Arrivo sulla battigia quasi correndo, è tutta in discesa la strada, e non vedo più i camper in cima al promontorio, sono solo io, il rumore delle onde e alcune impronte di gabbiani.

Tornando indietro scorgo delle tracce che penso possano essere di tartaruga, e curiosa le seguo, ma capisco che non possono essere recenti, comunque cerco di capire da dove è arrivata e da dove sia andata via, solo per essere sicura che non sia in pericolo.

Torno su ai camper affaticata ma entusiasta di poter raccontare questa esperienza, che non credo sia normale in febbraio, dato che le caretta-caretta vengono a depositare le uova in primavera inoltrata.

A questo punto arriva anche la terza coppia che scopriamo essere due giovani ragazzi tedeschi diretti in Mongolia attraverso mille visti e mille regole da rispettare nei vari Paesi, e quando rientrano dalla loro passeggiata li inglobiamo nel nostro cerchio di sedie per continuare la conversazione e saperne d più su questo ambizioso progetto.

Facciamo notte intorno ad un fuoco, noi 6, di paesi diversi ma parlando la stessa lingua, e non intendo l'idioma, ma intendo quando si è sulla stessa lunghezza d'onda e si capiscono i sogni altrui.

La stellata che ci tiene compagnia sembra la mappa di ogni stella esistente, anche di quelle lontane milioni di anni luce e ogni tanto ci distraiamo solo per guardare in su' tra una risata e l'altra.

Una di quelle serate che non dimenticheremo.


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