Lavorare online a volte ti assorbe completamente, per ore addirittura, e se sei in smart working senza un orario o un collega che ti scandisca il tempo con almeno una pausa caffè, rischi di stare tutto il giorno davanti al computer. Questo è uno dei rischi che corriamo volentieri in cambio di questa vita, ed è proprio quello che è successo ieri.
Nuvole nere minacciavano pioggia da un momento all'altro, la perturbazione era ferma sul centro di Larnaca, si vedevano chiaramente i lampi stagliarsi contro il cielo nero ed abbiamo preferito rimanere in camper. Dopo aver raccolto 3 sacchi di rifiuti nell'area picnic, fatto acqua alla fontana e raccolto un mazzettino di mimose, abbiamo lavorato tutto il giorno.
Oggi invece andiamo a visitare il centro di Larnaca, il tempo è davvero estivo e ci parcheggiamo in città vicino alla chiesa di San Lazzaro, una costruzione del IX secolo, che ci stupisce per la sua struttura in pietra davvero imponente. Sembra un castello ma è una chiesa bizantina, famosa per aver custodito le spoglie di Lazzaro.
Il lungomare è ampio e luminoso, fornito di una schiera di ristoranti delle più grandi catene internazionali, ma nelle vie retrostanti si svolge la vita vera del paese. Incrociamo un mercato di frutta e verdura molto carino, dove facciamo una spesa non prevista ma molto economica, inoltre veniamo rapiti da una vetrina piena di torte salate greche, tipo la famosa "spanakopitakia" che è la mia preferita ripiena di spinaci.
C'è un signore che spiana impasti col mattarello, tutto è casalingo e non resistiamo.
Pranziamo qui da Elisa, una gentile signora che viene da Salonicco, che ci tratta come fossimo di famiglia e ci alza la musica quando alla radio passano Eros Ramazzotti.
Per ultimo passiamo a ritirare i vestiti asciutti che avevamo lasciato in una lavanderia self service stamattina e proseguiamo verso sud.
Visitiamo Governor's beach che più che altro è uno sperone roccioso dove molti local vengono a parcheggiarsi in auto per fare il picnic o per vedere il tramonto; oggi pero' c'è poca gente, colpa del vento fortissimo che soffia da ovest.
Decidiamo di proseguire per trovare una conca un po' riparata, la strada pero' ha un divieto di accesso nuovissimo, appena messo.
Da questo punto inizia una scogliera bianchissima chiamata "white rocks" e vorremmo proprio vederla, quindi la soluzione è aggirarla ed arrivarci dall'altro lato. Parcheggiamo dunque ad Agios Georgios, dove c'è un ristorante e molti parcheggi sia su asfalto che fronte mare.
Una prima passeggiata ci svela una serra poco distante, dove distese di alberi simili a cactus rampicanti riempiono vari filari coperti. A fianco c'è un ingresso con una vendita di prodotti locali ed entriamo per capire meglio.
Un signore sulla sessantina è seduto alla cassa coccolando una giovane gatta a pelo lungo; ci accoglie spiegandoci che l'ha trovata appena nata e l'ha adottata subito.
Lui è il proprietario di questa coltivazione di frutta varia, nel negozio ha qualche cassetta con dei limoni giganti, arance, mandarini ed altra frutta, coltiva tutto qui in zona e quelli che ci sembravano cactus ci spiega essere "dragon fruit", frutta che conosciamo bene dal sudamerica, ma della quale non avevamo mai visto un albero.
Poi ci chiede di noi, da dove arriviamo, che giro facciamo e ci consiglia qualche posto imperdibile sull'isola. Me lo segno mentalmente perché non ci siamo portati nulla in questa passeggiata, ne' borsa ne' telefono. Per questo motivo gli diciamo che non possiamo comprare nulla, ma lui insiste e ci regala due bicchierini di succo d'arancia.
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