Ancora amici e gatti




Dovevamo andare a dormire presto perché sapevamo cosa sarebbe successo all'alba, eppure ci siamo persi in una serie TV spagnola, che ha rispolverato la nostra capacità di capire il loro humour ironico e dissacrante.

Totale, siamo andati a dormire tardi e non eravamo sicuri di svegliarci all'alba, ma come ieri l'arrivo di mezzo paese con attrezzatura da nuoto e campeggio, unito alle sghignazzate dei vari gruppi ciprioti, ci ha tirati giù dal letto al sorgere del sole.

Il tempo di vestirci e raggiungiamo con le nostre sedie gli ormai nuovi amici, che si sono sistemati sempre di fianco a Bruto. Fa più freddo di ieri ma loro effettivamente non hanno saltato l'appuntamento col bagno nel Mediterraneo.

Ora sono tutti qui seduti offrendoci un liquore locale, lo “Zivania” che per farvi capire è paragonabile alla nostra grappa.

Forse sperano di scaldarci e di farci andare a nuotare ma noi preferiamo il nostro te', comunque sempre accompagnato dalle loro prelibatezza di panetteria che ci offrono generosamente.

Si parla in inglese, e quando mancano le parole Christos, il signore che ha studiato in Italia, intercede come traduttore.

Poi c'è Maria che ha vissuto metà vita in Australia, c'è chi ci racconta dei nipoti, chi ha inclinazioni culinarie, c'è un appassionato di camper che si è costruito un mansardato a partire dallo scheletro, c'è chi mette la musica dal telefonino e c'è un'altra signora che canta.

Sicuramente qualcuno di loro viene dalla parte nord dell'isola, ne approfittiamo per chiedere senza troppa invadenza, ma la signora Domenica rivela subito di avere avuto una casa a Kirenya, che ha dovuto lasciare quando aveva 10 anni, ed esserci tornata qualche volta ultimamente vedendola abitata da altre persone.

La storia è emozionante in senso negativo, lo sguardo della signora mentre racconta quello che ha perso e come ha dovuto ricominciare da zero fa venire da piangere, sembra proprio che oggi convivano con questi ricordi, ma nessuno li possa superare poiché la guerra ha finito per consegnare i loro beni della zona nord ai turchi.

A parte questa piccola parentesi, la maggior parte del tempo tutti ridono tra di loro e noi non capiamo nulla ma ridiamo per osmosi.

Ennesimo buon consiglio da parte loro: dobbiamo fermarci fino a domenica poiché in città si svolgerà la sfilata di carnevale.

Poi ci salutiamo perché oggi pomeriggio ci sposteremo, ma tanto sappiamo dove trovarli.

Prima di pranzo fa così caldo che quasi mi viene voglia di andare a nuotare ma più che i piedi non riesco a bagnarmi.

Proseguiamo nella zona britannica costeggiando questa lunga spiaggia selvaggia, protetta da basse dune che dovrebbero ospitare la deposizione delle uova di tartaruga, anche se la gente del posto ci ha detto di non averne quasi mai viste qui, dovremo andare a Paphos per trovarle.

Alla nostra destra ci sarebbe una laguna salata simile a quella di Larnaca, con fenicotteri e pellicani, ma l'acqua è molto lontana dalla riva, la siccità del periodo si fa sentire e on riusciamo ad avvistare nulla.

Nel frattempo arriviamo al monastero di San Nicholas, intitolato ai gatti, che ci incuriosiva proprio per il nome: infatti lo troviamo deserto ed in ristrutturazione, ma con una enorme colonia di gatti dai mille colori che abitano nei dintorni.

Vogliamo usare il distributore di crocchette nel parcheggio, ma una signora che fa la custode ci spiega non essere funzionante. In compenso lei stessa porta vari vassoi di crocchette ai mici che arrivano da tutti gli angoli miagolando.


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