Monte Chimera e marshmellows





La serata di ieri è stata così autentica che facciamo fatica ad andare via oggi, ma dopo aver ricevuto una bella sveglia dal muezzin troppo vicino, nonché dal gallo di questo cortile, siamo pronti per proseguire sulla costa.

Lasciamo un post-it giallo sul parabrezza dei nostri nuovi amici danesi, coi quali abbiamo fatto "chiusura" ieri sera, salutandoli e sperando di rivederci.

Poi partiamo alla volta del monte Chimera.

Altro posto molto misterioso e curioso da visitare, almeno così immagino da quello che ho letto: il Monte Chimera è la zona geografica oggi identificata col nome di Yanartaş, che in turco significa roccia fiammeggiante. Qui, in un'area vasta 5 kmq bruciano dozzine di fiamme ininterrottamente da più di 2500 anni, a causa di giacimenti di metano sottostanti che sfogano in superficie prendendo fuoco spontaneamente.

Per arrivarci parcheggiamo in un grosso piazzale dove non c'è segnale cellulare dicono, poiché la zona è controllata dal governo. Un guardiano ci spiega tutto questo sottovoce, mostrandoci un tesserino della "polis" come se fosse tutta una cosa segreta.

Ad ogni modo paghiamo l'ingresso e iniziamo a risalire la montagna lungo un sentiero formato da grossi scalini sconnessi fatti di pietra.
In alcuni punti riusciamo a passare di lato, su un terreno tipo sottobosco che, seppure in salita, ci affatica meno rispetto alle pietre in centro al sentiero.
E' solo 1 chilometro, scandito da cartelli che ogni 100 metri indicano la rimanenza del percorso, e forse per questo sembra più lungo di quello che è.

Fatto sta che alla fine arriviamo in cima, i pini si diradano e si apre uno spazio di roccia nuda, nel quale si aprono vari buchi nel terreno molto anneriti, dai quali vediamo sbucare le fiamme di varie dimensioni.

Passiamo un mezz'oretta seduti accanto ad uno di questi bracieri, per riprenderci dalla sudata ma anche perché ci siamo attrezzati per fare una stupidaggine che ci è venuta in mente.
Abbiamo portato su due spiedini di ferro e dei marshmellows.

Mentre li abbrustoliamo con attenzione per non farli cadere sul terreno, attiriamo l'attenzione di alcune bambine, con le quali finiamo per condividere la nostra merenda con molto piacere.

Dopo aver regalato loro quello che resta dei dolcetti torniamo al camper con un grande sorriso stampato.

Non si può dormire qui, ci ripete il guardiano guardandoci di sottecchi, perché il governo controlla tutto, dice.

Nessun problema, reggiamo il gioco e ci prepariamo a spostarci, abbiamo già un'idea per stasera.

Commenti