La gatta quasi adottata e le cascate



 




Manca un mesetto alla primavera ma qui ad Antalya il clima è già quello di aprile. Sono giorni che non abbiamo bisogno del riscaldamento e le coperte risultano perfino troppo pesanti di notte. 

Ieri sera poi abbiamo avuto un ulteriore fonte di calore, una giovane gattina nera ci si è avvicinata nel pomeriggio ed è entrata nel camper senza diffidenza.

Siccome adoriamo i gatti l'abbiamo lasciata girare ed annusare ogni angolo di Bruto, mentre lanciava piccoli miagolii guardandoci con due grandi occhi verdi.
Le abbiamo dato un po' di latte ma non l'ha finito, era più interessata a saltellare tra le varie altezze che offre la nostra casa su ruote, dai sedili di guida allo schienale della dinette, poi sotto al tavolo sulla piccola mensola che contiene i tubi del riscaldamento, fino ad arrivare sul retro, balzando tra i cuscini e il tavolino, fin su sulla finestra grande.

Finita l'ispezione si è accomodata di fianco a me, si è accoccolata e si è addormentata.

Non si è svegliata nemmeno a causa dei miei continui starnuti, ne' quando sono uscita per andare a comprare le carote.
Sono tornata ed era nella stessa posizione, non avevo il coraggio di mandarla via, così abbiamo cenato con lei accanto che, educata, si è svegliata con il profumo dello spezzatino ma ha aspettato finché non le abbiamo dato qualcosa da mangiare, un pezzettino di formaggio che ha gradito, prima di rimettersi a sonnecchiare.

Quando siamo andati dietro nella nostra zona cinema, si è svegliata di colpo e ci ha raggiunti, sistemandosi di fianco a Maury e facendo delle fusa a tutto volume.

Inutile dire che a breve ci siamo addormentati tutti e tre, poi è toccato a me il compito di mandarla fuori in piena notte.

Stamattina siamo in partenza verso la prossima tappa, lasciamo il campeggio dopo una bella doccia e un buon "cai" bevuto chiacchierando col gestore.

La gattina riappare di colpo giusto prima di andarcene ed entra nel camper dirigendosi velocemente sulla dinette posteriore, sdraiandosi proprio in mezzo ai nostri posti, come a dire: ecco, io sto qui, lo so che può essere il mio posto, non vi do' fastidio!

Ci piange il cuore a lasciarla qui, le stavamo già dando un nome, ma torniamo coi piedi per terra: sappiamo bene che a causa della mia allergia non possiamo proprio adottarla.

Accendiamo il motore ed è lei stessa a scendere, lo consideriamo come un saluto e impostiamo nel navigatore la prossima tappa.

Andiamo a vedere le cascate di Duden, ovvero uno spettacolare salto che crea questo fiume esattamente alla sua foce, quando si getta in mare dalla scogliera di Antalya, creando una cascata di circa 50 metri ben visibile dal parco cittadino a fianco.

Il panorama è incredibile, credevo le foto online fossero dei photoshop invece l'acqua con la sua potenza crea queste cascate bianche che si stagliano contro la roccia rossa di queste falesie, con lo sfondo dei palazzi che si trovano a poche decine di metri.
E' un bel posto dove passare la domenica ed in effetti è pieno di famiglie turche che fanno il picnic, accampate in mezzo ai giardini comunali con tavoli e sedie, oltre che di turisti di varie nazionalità.

Dopo aver contemplato questo spettacolo della natura proseguiamo verso est, fermandoci solo una volta per strada, incuriositi da un nuovo fenomeno. Siamo nell'unica pianura del sud della Turchia, tutta utilizzata per la coltivazione di frutta e verdura in serra.

Ne abbiamo già visti molti di questi appezzamenti di terra ricoperti di grosse gallerie di plastica, in questa zona in particolare coltivano banane e fragole. Lungo la strada iniziamo a vedere dei piccoli banchetti di legno con esposte le cassette di fragole che hanno la dimensione quasi di pomodori, sembrano super mature e chilometro dopo chilometro ci accorgiamo che a guardia dei banchi ci sono solo bambini. Decidiamo di fermarci da uno di loro, un bimbetto sorridente ed educato, con la faccia simpatica, che ci scrive i prezzi su un cellulare e non ci facciamo scappare l’opportunità di comprare questa frutta a chilometri zero, anche sapendo che stiamo aiutando qualche famiglia locale.

Proseguiamo per cercare uno spot dove passare il pomeriggio e lo troviamo sulle dune di Side, una città con un importante sito archeologico. Domani senza la ressa del weekend magari riusciremo a visitarlo.

Per ora ci parcheggiamo lungomare e ci godiamo il sole primaverile, fino a vedere un tramonto color pompelmo che illumina il cielo tra gli ostacoli di qualche nuvola.


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