Il paradiso a Karpaz



Giorno 1

Non avevo detto male ieri sera... oggi scopriamo questo nuovo posto ed effettivamente è una scoperta incredibile!

Siamo su una scogliera rivolta a nord ovest, c'è un altipiano verdissimo costellato di fiorellini gialli, sul quale le uniche costruzioni sono due bar e una vecchia chiesa bizantina.

Il sole illumina questo panorama e il color turchese di mille sfumature del mare al nostro lato fa splendere tutto il quadro ancor di più.

Dopo colazione si alza una leggera brezza che va intensificandosi durante il corso della giornata ma non ci impedisce di montare la griglia, con il carbone nuovo appena comprato, per cuocere due enormi fiorentine.

Con un po' di insalata e il pane alle olive trovato per strada ieri, sembra il pasto migliore da tanto tempo.

E' domenica e alcune persone fanno una passeggiata nei dintorni, altre si dirigono alla spiaggia il cui accesso è alla fine della baia. Un ragazzo passando ci augura di goderci il pranzo, credo sentisse il profumo da casa sua...

Poi vado anch'io a perlustrare la zona e scatto qualche foto alle rovine della chiesa, che risulta ben illuminata dal sole pomeridiano il quale le regala bei riflessi ocra.

Poi vado alla scoperta della spiaggia che è di sabbia fine, con alcuni massi caduti alle sue spalle e purtroppo una quantità di rifiuti imbarazzante. La cosa più preoccupante sono le microplastiche createsi lungo tutta la riva. Sono pezzettini di plastica di mille colori, come festosi coriandoli ma con la tristezza dell'inquinamento provocato dall'uomo. Sarebbero da tirare su con un grosso retino, siamo impotenti davanti a questo scempio.

La sera guardiamo il tramonto dai vetri panoramici del nostro camper seguendo con lo sguardo le auto che se ne vanno, dopo aver finito la giornata di festa.

Giorno2

Oggi è lunedì ed è giornata di lavoro. Quasi sempre è la giornata in cui Maury finisce il video per mercoledì e io lo sistemo con titoli e descrizioni, poi programmiamo i post di Instagram con le migliori foro e pubblichiamo gli articoli del blog. Aggiorniamo anche il percorso sulla mappa di Google, dove si vede quasi in tempo reale dove siamo.

Approfittiamo della Wi-Fi del bar che stiamo ricevendo con la nostra antenna, per fare altri lavori online che abbiamo in sospeso. La cosa più interessante è che stiamo pianificando i prossimi mesi di viaggio e stiamo prendendo informazioni su una decina di Stati, quindi il lavoro è emozionante ma lungo.

Oscar Wilde diceva che si viaggia 3 volte: la prima è quando si pianifica, la seconda è quando si vive il viaggio, la terza quando lo si ricorda.


Giorno3

Questa mattina partiamo in missione. Guanti, pinze, tanta pazienza e un rotolo intero di sacchetti per la spazzatura sono i nostri attrezzi.

Sono passate da poco le 9 e ci avviamo verso la spiaggia coperti come pinguini.

Il vento sta aumentando di giorno in giorno, capisco come mai la costa nord di Cipro sia così rocciosa e frastagliata.

Si scende alla baia da un piccolo bar attualmente chiuso, il quale ha messo una rampa di legno che scende direttamente sulla sabbia.

Iniziamo subito a pulire da destra, avevo già visto ieri quanta plastica ci fosse in questo angolo, ma non immaginavo di poter riempire velocemente 10 sacchi di rifiuti.

Infatti è passata solo 1 ora quando risaliamo la passerella di legno con tutto il malloppo; per andare a buttarla dobbiamo portarla al parcheggio.

Non c'era nessuno stamattina, non ci ha visto anima viva e forse non abbiamo influenzato nessuno, o invece magari qualcuno domani scenderà e si sentirà meglio a sdraiarsi in un posto pulito.

In ogni caso noi siamo felici del lavoro fatto perché questo luogo è davvero un gioiello del mediterraneo, inoltre abbiamo vissuto qui 3 giorni, indisturbati e guardando un panorama meglio di un quadro.

Adesso possiamo proseguire e andiamo a dare un'occhiata alla costa est.

Non posso non pensare che siamo a soli 100 km dalla Siria, che dal 2011 non è più visitabile e per questo andare in Giordania sarà molto complicato con un mezzo... ma questi sono pensieri che passano veloci dato che ancora non sappiamo se mai riusciremo a fare un viaggio in quelle zone con Bruto.

Andiamo lungo la costa fino a un paese di nome Bogaz, solo perché Maury vuole dire di avere un paese a suo nome, e ci fermiamo a prendere un "cai" in un bar lungomare.

Siamo seduti all'esterno, riparati dal vento godendo del calore del sole che qui si fa sentire ancor più che nel sud della Turchia. Guardiamo il mare e le onde impetuose che si infrangono lungo questa costa sabbiosa, il sole inizia a tramontare alle nostre spalle e decidiamo di fermarci qui per la notte.


 

 

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