È ora di ripartire, tutti noi svolgiamo le attività mattutine preparatorie, chi fa colazione, chi lava i vetri, chi ritira le sedie.
Per quanto ci riguarda, andiamo verso ovest, in cerca di clima mite, spiagge turchesi e antichi resti e misteri della civiltà Licia.
Primo stop lungo la strada per vedere la spiaggia di Kaputas, una fantastica insenatura di sabbia dorata, creatasi alla fine di strette gole rocciose. Il mare dall'alto ha un colore degno di una intelligenza artificiale.
Lungo la strada costiera arriviamo a Kas, località che sembra avere tutti i servizi per il turismo internazionale, dagli hotel, ai campeggi, ai noleggi barche e perfino un Carrefour. I camper non possono sostare ovunque. Di giorno ci fermiamo lungo la penisola nei pressi di un ristorante con accesso alla spiaggia e date le temperature ottime ci concediamo di sdraiarci in questa caletta color acquamarina.
La sera dobbiamo spostarci in una larga e silenziosa via secondaria vicino al campeggio comunale attualmente chiuso, dove ci sono già molti altri camper. Per dormire è un posto ideale.
Al risveglio non facciamo in tempo ad aprire la porta che arriva il nostro vicino tedesco, ha un camion Mercedes 508D, il muso sembra Bruto, ma per il resto sembra un overlander. Facciamo due chiacchiere con lui, che parla inglese ma nel discorso ci infila tutti i numeri in tedesco, meno male che me li ricordo dalla scuola.
Oggi è nuvoloso ma la temperatura sarà circa di 20 gradi, siamo un po' troppo vestiti con la solita felpa, eppure arriviamo al piccolo anfiteatro che è costruito su questa strada, poco distante, senza togliercela.
La visita a questo resto archeologico è gratis e breve, non riesco a fare più di 6 gradini e salire in cima, a causa del mal di schiena che ho da un paio di giorni. Comunque si vede che è stato costruito vista mare, come facevano sia greci che romani.
Ci dirigiamo verso la prossima tappa, si chiama Kekova, o meglio, questo era il nome della antica città oggi sommersa a causa di un terremoto. La zona è piena di resti dei Lici, la città sommersa è visibile solo con una barca e sappiamo tutti che Maury soffre il mal di male anche sul pedalo'.
Riusciamo a percorrere un breve tratto della "via Licia" ovvero il sentiero pedonale che unisce Fehtiye ad Antalia, sul quale sono disseminate varie necropoli con i resti misteriosi di questa cultura che stiamo imparando a conoscere in questi giorni.
Dopo aver dato da mangiare a dei gatti randagi, e anche a dei polli, ci spostiamo per la notte sul molo di Demre.
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