Urla





Giorno 1

Proseguiamo l'esplorazione della provincia di Izmir spostandoci più a ovest; siamo sempre sul mar Egeo, ma scegliamo una cittadina che si chiama Urla, della quale sappiamo che è una zona un po' VIP in estate. Sembra che ci siano parecchie calette rocciose con acque turchesi e sebbene non sia per niente periodo per un bagno, almeno avremo una bella vista e scorci panoramici degni di nota. Arriviamo a mezzogiorno in una strada chiusa a pochi metri dalle spiagge, il sole oggi splende ed è una giornata quasi primaverile, ma oggi dobbiamo lavorare quindi è escluso che possiamo uscire e goderci il panorama, lasciamo il piacere per domani.

Oggi il dovere: per prima cosa decidiamo di girare una CampeRicetta, faremo una lasagna a modo nostro, rubando l'idea dell'impasto da una ricetta trentina che ci hanno proposto gli amici Cristian e Barbara un paio di giorni fa.

Quindi cuciniamo spiegando e riprendendo tutto nel migliore dei modi, e questo ovviamente prende parecchio tempo, tanto che pranziamo alle 15:00. Poi c'è il trasferimento file sul computer e Maury prepara la sequenza con tagli e musiche, mentre io mi occupo del nuovo progetto del quale ancora non vi abbiamo svelato nulla.

Oggi è mercoledì e dopo cena abbiamo la premiere YouTube, quindi oggi la giornata finisce chiacchierando in diretta con quasi 300 di voi! Sarà poco per qualcuno, ma per noi è tantissimo e siamo entusiasti di questo condominio che ci segue.

E' come un grande gruppo di amici che si ritrova alla stessa ora nello stesso posto, senza telefonarsi, come negli anni '80.

Giorno 2

Questa mattina sono operativa: dopo la colazione faccio le pulizie di casa, lo so che è poca cosa, pero' la zona della moquette è odiosa.

Oggi è anche "giornata lavatrice", ho varie magliette da lavare, sono tutte a manica lunga perché fa freddo, quindi il compito è un po' più gravoso che d'estate, quando le t-shirt si sciacquano e asciugano in mezz'ora.

Apro la finestra della cucina e appendo all'esterno il piccolo stendino, lasciando entrare una piacevole brezza fresca. Infine attrezzo l'esterno del camper con i pannelli solari pieghevoli ben esposti a sud e li collego alla power station che ha bisogno una bella carica.

Nel frattempo Maury lavora al prossimo video.

Aspettiamo le ore più' calde della giornata per uscire, quindi dopo pranzo scarichiamo le biciclette dal retro del camper e partiamo per un breve giro lungomare. Ci imbattiamo in mille gatti sonnecchianti lungo questa strada costiera che arriva al porticciolo di Urla, nella zona vecchia che, quando fu fondata dai greci si chiamava Clazimene.

Di questa vecchia civiltà è rimasto un antico mulino a pressa per l'olio d'oliva, ristrutturato ad arte e con ingresso gratuito; mentre il cielo si fa plumbeo andiamo a visitarlo, poi torniamo verso il porto e ci fermiamo in una piazzetta con tavolini di legno che hanno subito parecchie angherie meteorologiche, ma una volta dovevano essere bianchi e blu e beviamo un "cai" lì all'aperto, quasi facendo finta di essere local, tanto qui in questa zona nessuno porta il velo o si copre i capelli.

Facciamo appena in tempo a tornare da Bruto che si scatena un intenso acquazzone mentre ritiriamo le biciclette.

Giorno 3

Ci risvegliamo con un clima migliore di ieri ma è ancora nuvoloso, pero' questo non ci scoraggia nella missione del giorno.

Dico "missione" ma sono piccole cose, ogni giorno si cerca di scoprire qualcosa proprio per godersi il momento ed essere felici anche di poco.
Quindi oggi andiamo a visitare Urla città, che non è sul mare, e non è nemmeno una metropoli, eppure avvicinandoci col camper capiamo subito che c'è un grosso problema di traffico e di parcheggi.

Riusciamo a fare una passeggiata nel centro storico pedonale, pieno di locali di lusso e costruzioni moderne, ma solo dopo aver girato mezza città senza sapere dove fermarci.

Le vie sono intasate di auto, i viali principali sono tutti con divieto di sosta eppure ci sono mezzi in doppia fila con le 4 frecce; ci avventuriamo in qualche via laterale, tutte a senso unico, molto strette e con alberi di aranci o palme, talvolta anche fuori dai marciapiedi.
Si vede chiaramente che hanno urbanizzato la zona in un modo "simil europeo" costruendo anche marciapiedi o piste ciclabili, ma dove lo spazio non c'era. E così qualche palma che si trovava sul cammino è stata lasciata lì a ricordarci che i pedoni non hanno la priorità.

Ci troviamo anche in un quartiere collinare, silenzioso e deserto, dove nessuna strada è ad angolo retto e non si capisce come uscirne. Ad un tratto c'è un marciapiede libero con una sola auto, e proviamo a metterci in coda a questa, ma all'improvviso esce una signora sul balcone di fronte, gridando qualcosa in turco. Io le sorrido e le parlo in italiano, tanto so che non ci capiremo mai, ma io ho intuito cosa vuole farmi sapere; infatti facendo manovra compare una ragazza che si piazza nel posto libero con una sedia.

Bene, messaggio recepito.

Giorno 4

Ieri sera ci siamo mossi verso la provincia di Cesme, che si trova ancora più a est, quasi di fronte alle isole di Chios Lesbos e Samos.

Qui devo dire la verità, non abbiamo l'impressione di essere benvenuti, la zona è troppo europea, troppo lussuosa, troppi hotel e troppe proprietà recintate, anche dove dovrebbero esserci spiagge o prati è tutto in costruzione. Ne va di conseguenza che ci sono pochi posti auto e se lo "rubi" a qualcuno che è abituato a mettersi lì, ti senti incenerire con gli sguardi. Ci sono anche molte ville davvero enormi, con palme e vetrate gigantesche, giardini e guardie all'ingresso. Anche le case tipiche con le vetrate alla turca come spiegavo qualche giorno fa, non ci sono più.

Ci siamo così allontanati dalla realtà Turca del centro del Paese, e siamo in una zona che era un tempo terra ellenica, che io non riesco a distinguere se siamo in Turchia o in Grecia.

Per trovare un posticino dove non dare fastidio ci avventuriamo in una strada sterrata che ci porta in un vero paradiso in mezzo alla natura.

Qui ci fermiamo ad ammirare il panorama e a goderci il silenzio assoluto, dato che siamo anche lontani da qualsiasi minareto e non ci sono nemmeno randagi ululanti.
Oggi apro i pannelli portatili e vado a fare due passi in questo istmo roccioso, in mezzo alla vegetazione tipica della macchia mediterranea e con lo sfondo in lontananza di questi paesi fatti di strutture alberghiere ed acquapark.

Alle 15 di colpo Maury mi propone di proseguire verso sud. Non ha più voglia di lavorare al computer e qui è prevista pioggia... ancora?!

Accetto subito e prepariamo il camper per la partenza.
Ha deciso di guidare fino a Efeso o quasi, saranno almeno 3 ore di strada ma arriveremmo che non è ancora buio.

Infatti attraversiamo una zona collinare piena di pini e poi una grande pianura un po' paludosa, scegliendo il nostro spot lungo la costa, su una enorme spiaggia di sabbia dove ci sono decine di macchine parcheggiate a pescare ed è ormai l'ora del tramonto.

Controlliamo la durezza della sabbia e la previsione delle maree prima di parcheggiare, poi ci godiamo il sole che scende e ci prepariamo un risotto ai funghi per cena.


 

 

 

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