Sto in fissa con gli infissi





Giusto per la cronaca, questo è un diario di viaggio ma non scrivo proprio tutti i giorni. Noi viaggiamo lenti e a volte stiamo fermi a goderci un posto vari giorni, quindi capita che non succeda nulla.

Domenica sera siamo partiti da Pergamo con una decisione presa in 3 minuti, tanto qui non è che dobbiamo smontare un campo base, basta ritirare le cose volanti negli armadi ed accendere il motore.

E così ci siamo diretti verso la costa, reduci da varie giornate di freddo e gelo avevamo voglia di sentire quella brezza marina che si lascia inspirare piacevolmente, senza congelarti le vie respiratorie.

Non abbiamo viaggiato molto, la prima cittadina che abbiamo trovato è stata Aliaga, dove effettivamente siamo ancora adesso.

Non ha nulla di particolare ma ci ha accolti con molti parcheggi su larghi viali e gente tranquilla che non si curava della nostra presenza. Abbiamo cambiato vari parcheggi quella sera, cercando il migliore secondo i nostri canoni, ma quali sono le cose che valutiamo quando cerchiamo uno spot?

Beh dipende.

Siccome non si può avere tutto, andiamo in ordine di priorità in base a quello che ci va di fare in quel giorno: cerchiamo Wi-Fi potenti se dobbiamo lavorare al computer, cerchiamo spazi soleggiati se abbiamo le batterie basse, oppure cerchiamo zone senza minareti se vogliamo dormire in pace.

A volte cerchiamo anche posti lontano da tutto e tutti per stare nella natura qualche giorno, facendo pero' prima scorta di viveri.
Siccome le previsioni sono di pioggia incessante, oggi ci basta una connessione internet e qualche negozio intorno.

Troviamo il nostro spot finale in un viale lungomare con ristoranti da un lato e un giardino dall'altro, abbiamo una password di un Wi-Fi quindi siamo a posto: può piovere quanto vuole!

In effetti è così che è andata in questi giorni, per questo non ho scritto nulla, non ci siamo goduti più di tanto questo posto eccetto che per una breve passeggiata nel parco cittadino, molto verde ma per ora deserto, e per un salto nella zona del porto per assaggiare un'altra specialità turca, il "balik ekmek" ovvero il panino di pesce famoso nelle zone di mare, che di solito si fa con sardine o calamari.


Questa mattina abbiamo fatto la spesa in uno dei vari supermercati turchi, si chiama A101 e sembra un brutto discount degli anni 90, i primi che aprivano da noi in Italia, pochi prodotti, corsie incasinate e sporche. Eppure è il più diffuso e per ora il migliore in questa nazione!

Fatto sta che nel tragitto ho fatto qualche foto alle finestre delle case, perché oggi voglio parlarvi proprio di questo: io sto in fissa con gli infissi.

Fa ridere ma è così, gli infissi della Turchia mi hanno sorpreso appena varcato il confine. All'inizio non ci avevo dato molto peso ma poi, più chilometri passavano e più città attraversavamo, più notavo questa singolare struttura che adottano qui praticamente in tutte le case moderne, antiche, in villette o palazzi.

Le finestre hanno tutte dei vetri alti e stretti, in una proporzione 1 a 3 o 1 a 4, tutti uguali tra di loro.
I palazzi con vetrate hanno questi vetri collocati sui balconi che sembrano pianoforti, tipo 52 cristalli alti e stretti come i tasti dello strumento.
Anche una normale finestra non tanto larga, che noi chiuderemmo con 2 vetri battenti, loro la dividono almeno in 3.
Il risultato è singolare, è una di quelle cose che ti fa dire: dimmi che sei in Turchia senza dirmi che sei in Turchia.

Beh, a parte gli infissi Turchi, non sto in fissa con altri infissi, quindi possiamo proseguire il viaggio, infatti adesso si parte per uno di quei posti "wild" di cui abbiamo bisogno per ricaricarci.

Andiamo verso ovest, su una costa frastagliata e piena di campeggi e villaggi turistici, cosa che fa presagire qualche paesaggio meraviglioso, e in effetti arriviamo a Foca che si rivela subito un villaggio spettacolare.

Parcheggiamo sullo sperone del faro che domina questa grande cala, lungo la quale si sviluppa un paese di pescatori pieno di ristoranti caratteristici e strade ciottolate.

Prendiamo subito le bici e, con il sole che scende, costeggiamo il lungomare arrivando ad un castello che si può circumnavigare su un ponticello di legno pedonale, dopo il quale si apre un secondo porticciolo che sembra un fiordo, pieno di imbarcazioni che stanno rientrando al tramonto con il loro bottino di pesce fresco, che poi vendono lungo questi moli.

Incantati dall'atmosfera ci fermiamo a fare un aperitivo improvvisato con le cozze ripiene tipiche di qui, e poi proseguiamo in questo intrico di viette pedonali, dove scegliamo la nostra cena in un piccolo bar con tavoli solo all'aperto, che ci prepara il "kokorec", un panino con interiora di agnello che è uno dei piatti della tradizione.

Torniamo in camper al buio ed un po' infreddoliti, ma con la sensazione di essere nel posto giusto per fermarsi qualche giorno.

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