L'Asia tra multe e siti UNESCO



 

Questa mattina andiamo in Asia!

Si, saremo sempre in Turchia ma come sapete Istanbul si sviluppa in due continenti diversi, quindi stamattina partenza emozionante e si attraversa lo stretto del Bosforo.

Ci sono vari ponti ed un tunnel sottomarino, il quale mi accorgo essere riservato ai mezzi più bassi di 2,80 metri, per cui scegliamo il primo ponte a nord del tunnel.

Non sappiamo se è uno di quelli a pagamento, ma gli altri sono troppo lontani, allungheremmo di un'ora ed abbiamo la tessera HGS pronta per pagare l'eventuale pedaggio quindi andiamo tranquilli.
E' presto e non c'è nemmeno troppo traffico, quando vediamo il ponte siamo così emozionati che ci dimentichiamo di dover attraversare in primis il "corno d'oro" ovvero il golfo naturale presente in città, perciò esultiamo per essere in Asia quando invece siamo solo a Istanbul nord!

Dopo varie risate per questa svista di cui ci siamo accorti subito, arriviamo al vero ponte ma qui abbiamo una brutta sorpresa: un posto di blocco che ferma proprio noi.

Un giovane agente si avvicina al finestrino appena accostiamo e direttamente parla in turco. Andiamo bene. Maury dice che non capisce e l'agente si attrezza con Google traduttore. Scrivendo brevi frasi capiamo che non è permesso il transito ai camper.
Mi guardo intorno e non vedo modo di tornare indietro, ci sono degli spartitraffico fissi. Inoltre stanno passando pullman, furgoni, autobus...
Sicuramente non è un problema di peso o dimensioni, ci mostra una stampa di un ipotetico cartello con tutti i mezzi e delle croci rosse sui camper, ribattiamo che non abbiamo visto nessun cartello del genere ma lui fa spallucce e chiede i dati per stilare una bella multa da 490 lire dice, poi arriva la stampa ed è da 690. Non sa nemmeno dove possiamo andare a pagarla, comunque è gentilissimo e ci sorride mentre dice che gli dispiace.
Lo consideriamo come fosse il pedaggio del ponte e senza troppa irritazione proseguiamo verso sud, in una zona densamente costruita, che pare la prosecuzione di Istanbul fino al ponte Osmangazi.

Dopo il ponte Osmangazi invece, all'improvviso non c'è più alcun edificio, solo campi verdi e colline coltivate.

Ci decidiamo per una sosta lungo questa statale deserta, svoltando a un bivio dove hanno costruito quello che a noi europei può sembrare un misto tra un centro commerciale e un Autogrill. Ci sono molti negozi di marche famose ed un Burger King, posto che normalmente non frequentiamo, ma Maury mi convince a pranzare qui con la scusa di vedere se il menù in Turchia possa avere dei panini diversi dai soliti. Tutto uguale, prezzi inclusi.

Passiamo per Bursa che è considerata un posto di vacanza per i local, anche data la vicinanza alle piste da sci del Monte Ula, ma noi facciamo solo uno stop tecnico al Carrefour, unica speranza di trovare del grana o parmigiano o qualsiasi formaggio da grattare, ma invano.

Facciamo comunque scorta di provviste e con mia somma sorpresa riusciamo anche ad avere uno sconto clienti utilizzando la tessera spagnola della stessa catena.

Ormai siamo vicini alla meta che ci eravamo prefissati e in poche decine di minuti raggiungiamo Cumalikizik, paesino rurale che è patrimonio UNESCO.

Il parcheggio che scova Maury è proprio all'ingresso della zona pedonale e ci costa 40 lire.
E' quasi l'imbrunire ma Maury mi convince ad andare subito a visitare il paesino, poiché l'indomani potrebbe arrivare la pioggia già al mattino presto, e meno male che è così previdente perché infatti succederà così.
Ci incamminiamo senza avere troppe informazioni sul luogo, e ci lasciamo trasportare da quello che vediamo, scoprendo tutto man mano che avanziamo in queste strette stradine lastricate di ciottoli sconnessi, incorniciate da antiche case ottomane di pietre e legno, con pareti di fango secco ed una strana atmosfera montana.

Lungo queste strade fanno bella mostra dei mercatini di prodotti locali, ovviamente alcuni incomprensibili, ma nessuno può sciogliere i nostri dubbi dato che non v'è anima viva che parli inglese.

Quel succo che sgorga da varie fontanelle potrebbe essere di mora? I barattoli di conserve senza etichetta cosa contengono?
Il dubbio ce lo togliamo direttamente comprandone uno ad occhi chiusi e scoprendo poi una specie di frutta in mostarda dolce.
Non mi trattengo nemmeno quando vedo un giochino di legno fatto a mano che acquisto per meno di 2€ da un sorridente signore coi capelli bianchi.

Si capisce che è un luogo molto turistico, ma tutte queste donne con foulard colorati che coprono loro i capelli ci riportano ad un'altra epoca, e comunque oggi gli unici turisti siamo noi, il che aumenta la nostra sensazione di essere tornati indietro nel tempo.

Torniamo al camper emozionati per questa nuova e singolare esperienza, arricchiti e storditi da tutte queste novità mentre il cielo si colora di mille sfumature di arancio in un tramonto infuocato.

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