Colazioni e merende




Come previsto: non si è dormito niente!

La musica dal vivo ha tenuto compagnia a tutto il quartiere fino alle 2 di notte e quando sfinita mi sono addormentata è arrivata una mosca fastidiosa, di quelle che ti camminano sugli occhi, noiosa come le zanzare ad agosto.

Ho tirato il lenzuolo fin sopra la testa e la sveglia successiva è stata verso le 6:30 per la moschea che è, evidentemente, a poche vie da noi.
Completa l'opera un torcicollo che non mi permette di girarmi verso destra, e se me lo dimentico me lo ricorda con delle fitte da svenimento.

Come inizio di giornata promette bene eh!

Per cercare di vedere il lato positivo, Maury mi porta a fare colazione fuori, c'è un baretto molto casalingo al quale diciamo "khavalti", colazione insomma.

Così proviamo anche la colazione tipica di qui, che sicuramente non è croissant e cappuccino anzi, mi sa che gli unici al mondo a fare la colazione dolce siamo proprio noi italiani.
Infatti il gestore arriva con un vassoio standard per tutti i tavoli e apparecchia con una caraffa termica piena di tè, posizionando di fronte a noi vari piattini con uova sode, olive, due tipi di formaggi, prosciutto di colore indefinito ma ovviamente non di maiale, pomodori, cetrioli, cioccolata, pane con burro e marmellata di fragole.

Ecco come tirami su il morale.

Torniamo al camper che è parcheggiato vicino ad un grosso albero pieno di limoni, con una singolare vetrinetta colma di pane fresco sul marciapiede al lato. Dev'essere passato il fornaio a rifornire tutti i minimarket, solo che il minimarket è chiuso e questo pane è alla mercé di tutti.

Stupiti per questa strana usanza, che da noi non sarebbe possibile per vari motivi, si parte in direzione sud, ma senza tenere la costa, poiché vogliamo andare a scoprire un sito patrimonio UNESCO che si trova all'interno e leggermente in collina.

La strada che facciamo è panoramica, piena di curve, boschi di pini e prati verdissimi, il tutto incorniciato da montagne imbiancate sullo sfondo.

Abbiamo circa 5 gradi ed un bel sole splendente quando arriviamo a Pergamo all'ora di pranzo; ci sistemiamo in un ampio sterrato con vista sulle rovine dell'antica acropoli, vicino ad una grande basilica decadente della quale ancora non sappiamo nulla, ma il panorama è spettacolare e ci invita a studiare qualcosa in più sulla zona, poi visiteremo tutto domani, sperando che ci sia qualche grado in più.

Per ora passiamo il pomeriggio lavorando online, e ci concediamo una gradevole pausa tè verso le 17, andando nel bar dal quale ci arriva un forte segnale Wi-Fi: in questo caso non abbiamo trovato la password e ci tocca andare a chiederla.

Ma invece di essere una breve pausa, diventa un piacevole pomeriggio a parlare col proprietario, un  signore sulla settantina che faceva il camionista e parla un po' di italiano, anche se si scusa perché non ha i denti e pensa di parlare male.
Ha aperto questo bar super moderno con prezzi molto europei, ma è pieno di gente poiché è specializzato in cappuccini e torte. Inoltre l'arredamento un po' bohemiene richiama moltissimi giovani che si fanno selfie in ogni angolo del locale.
La torta che ci facciamo convincere a provare è una cosa divina, "San Sebastian" si chiama, ed è una cheesecake leggerissima che poi scopro, leggendo, essere una ricetta famosissima nata appunto al nord della Spagna ma diffusa in tutto il mondo.

Questa chiacchierata in italiano richiama una ragazza seduta in un altro tavolo, che è anch'essa turca, ma vive a Roma ed è qui per vacanza.

Si parla di viaggi e di lavori online, di libertà e gratificazione.
Andiamo via al tramonto, felici di questa esperienza e con l'invito a parcheggiare il camper sotto al bar qualora il vento diventasse più forte.

Ecco come una giornata iniziata male può trasformarsi in un bel ricordo.



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