Vi è mai capitato che vi succeda qualcosa di imprevisto e non sapete come va a finire?
Ecco, questa è la nostra storia di oggi.
Avremo già fatto 4000 km come minimo, tra pioggia e deserto, mare e montagne, con tappe programmate nei dettagli oppure senza nessuna idea di dove ci saremmo fermati.
Soprattutto senza idea della tempistica: quando arrivate a Marrakech? Ci chiede qualcuno.
Quando tornate in Spagna? Chiedono gli amici.
E via così, ma noi non abbiamo dei piani precisi, l’abbiamo sempre detto.
Siamo alla parte numero 4 del nostro viaggio in Marocco, se così vogliamo chiamarla.
La prima è stata la costa, la seconda il Sahara Occidentale, la terza i deserti del sud-est e ora siamo sui monti dell’Atlas.
Questi paesini di montagna sono diversi dai precedenti, non sono più di fango ma di mattoni rosso granata, stesso colore delle montagne, un colore così intenso che ogni altro risalta e contrasta contro questo sfondo.
I cespugli e le coltivazioni sembrano colorati con un evidenziatore verde.
Spiccano i cartelli bianchi che indicano i posti turistici, hotel e ristoranti; i souvenir sono ad ogni angolo.
Il tutto è inframezzato dai coloratissimi veli e vestiti berberi stesi fuori dalle case sul ciglio della strada.
Ieri siamo saliti fino a quota 1200 metri per arrivare in queste gole, chiamate Gole di Dades, lungo una strada tortuosa, con pareti mai strette come quelle di Todra viste appena prima, ma ugualmente spettacolari per il loro colore e per altre formazioni rocciose a forma di dita.
Donne raccolgono il fieno arrotolandolo in grandi veli che poi caricano sui dorsi dei muli, cicogne nidificano in cima ai minareti.
I turisti si avvicendano di fianco a noi per fotografare la vista che abbiamo in questo piazzale.
Due bambini scalzi, dagli occhi verdi e la pelle olivastra giocano con i cesti e i piatti berberi esposti per terra per la vendita.
Dovevamo ripartire stamattina.
Ringrazio che il posto è tranquillo e le temperature sono gradevoli, direi quasi freschine, perché di colpo Maury ha la febbre.
Meglio qui che al caldo insopportabile del deserto.
Ma la cosa certa è che se lui sta male, nessuno guida, perciò siamo fermi senza sapere per quanto.
Abbiamo acqua per qualche giorno, c’è anche un ristorante casalingo qui di fronte.
Ma non c’è un paese così vicino da arrivarci a piedi.
Non ho una bici, al massimo posso chiamare un taxi.
Sicuramente non è niente di preoccupante ma mi fa riflettere sulle difficoltà che si possono incontrare in questo tipo di vita nomade.
Comunque nulla di grave, le soluzioni si trovano per tutto, e probabilmente Maury ha solo una brutta indigestione!
Se fossimo stati in vacanza e avessimo dovuto tornare per lavoro oggi … sarebbe stato peggio.
Invece questa è la nostra vita, l’imprevisto ne fa parte, quindi senza fretta attendiamo di proseguire quando andrà tutto bene.
Inshallah.
Ogni giorno una avventura diversa… bravi
RispondiEliminaAnche io pensavo agli imprevisti. Dobbiamo imparare a guidare il camper anche noi. Katia
RispondiEliminaWow! Auguri di pronta guarigione, Maury!! Rimettiti in fretta, se non vuoi che Marina, si metta alla guida, impantanandosi nel sabbione! 😅 Cmq bellissimi panorami!!!!
RispondiEliminaMa perché, anonimo? Cmq sono Vinante Maurizio, quello Trentino🤣
EliminaPartire con lo spirito avventuriero è il primo passo nella famosa direzione chiamata Felicità al cubo, perché non vi siete posti nessun limite. Questo dice molto semplicemente che Vivi, tutto come non ci fosse un domani voi due l'avete ampiamente dimostrato ecco perché state riscuotendo molti più consensi di altre Coppie Vanslife che si sono lanciate all'avventura nei deserti di tutta la Terra. Il vostro viaggio con il povero Bruto che ne ha passato in 40 anni d'onorato servizio di tutto e di più, Con voi due anche quel poco della sua intimità costruttiva è stata violata , l'avete talmente violato che è giunta notizia che il telefono Azzurro per Camper Canibalizzati è stata accettata ed è stato nominato Guinnes of Record nella sezione Speciale Tutto quello che avreste voluto sapere sull'Oasi e Dintorni mede in Marocco....Per terminare avete avuto anche la sfrontatezza d'arrivare al Tropico del Cancro per adesivare il vostro logo per dire che il povero Bruto era riuscito a sopravvivere ancora un po' ,comunque Capitan Maurizio e Comandante Marina sono proprio curioso di sapere come procederà questa è tutte l'altre Avventure di viaggio che v'aspettano...Noi come ciurma e compagni di viaggio tifiamo per voi Tre....Barabba 968
RispondiEliminaIn questo caso il condominio non può aiutare!!!!😵😵😵 Si spera sempre siano malanni risolvibili ,altrimenti dovete saper guidare Bruto tutti e due!!! 🤘🤘🤘🤘🤘🤘🤘🤘🦉🦉🦉🦉
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