In famiglia




Arriviamo in centro Marocco dopo il fresco stop di Dakhla. Abbiamo abbandonato la costa e per varie settimane non rivedremo il mare.

Non siamo ancora abituati alla temperatura di questa zona: senza l’influenza dell’oceano tutto cambia.

L’aria è proprio secca e anche qualche anta degli armadi di Bruto ne risente.

Effettivamente il legno senza umidità si ritira e si rimpicciolisce un po’, ecco perché il nostro amato ciondolo fatto dagli amici @Furgonello ha una crepa.

La prima città è Guelmim, eravamo passati di qui velocemente all’andata, sappiamo già che non c’è ombra e proseguiamo verso un villaggio a pochi chilometri, che sarebbe la nostra prima oasi.

Siamo emozionati, non vediamo l’ora di vedere del verde e capire com’è fatta una vera oasi dove vivono delle famiglie, anche se siamo esausti e rallentati dalla pressione bassa. Non riusciamo nemmeno a pranzare per il caldo, perciò ci fermiamo alla prima casa con un muro che ci fa ombra.

C’è un silenzio irreale, nessun’auto passa di qui, nemmeno un grillo di sottofondo. Le case sono le classiche di fango e paglia, l’ideale per mantenere costante la temperatura.

Anche noi stiamo in silenzio per non disturbare gli abitanti.

Nel giro di pochi minuti si avvicinano dei bambini, guardano curiosi mantenendo una certa timorosa distanza.

Noi sorridiamo attraverso le finestre, mentre accendiamo tutti i ventilatori che abbiamo per riprenderci un po’.

Sentiamo che cercano di farsi coraggio tra loro ripetendosi delle frasi in francese da dirci, ma nessuno è così audace da farsi avanti per primo.

Allora io decido di fare il primo passo, non voglio che pensino che siamo maleducati, in realtà l’unico nostro ostacolo è la lingua.

Chiudo la porta, prendo un gessetto e da dentro scrivo “Bonjour” corredato da una bella faccina sorridente.

Fuori i bimbi sono seri, forse pensano davvero che siamo antipatici…

Quando riapro la porta e leggono, i loro occhi si illuminano ed iniziano a ridere.

Gli allungo dei gessetti e gli faccio segno di scrivere anche loro sulla nostra porta.

Inutile dire che siamo diventati i loro beniamini e anche le loro famiglie sono state molto gentili ed ospitali.


Il risultato di un’ora di risate e gessetti lo potete vedere nel video YouTube!

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