Fate bene, da un lato.
Perché è giusto avere dei sogni, tutti abbiamo cose che vorremmo fare prima o poi nella vita.
Magari facciamo anche delle liste, dei lunghi elenchi da spuntare, per mettere un po’ ordine nei nostri piani e vederli nero su bianco ce li fa sembrare un po’ più raggiungibili.
Io personalmente però non li ho mai tenuti lì.
Nel cassetto intendo.
Ho sempre agito per trasformarli in realtà, mettendoci la forza e il tempo giusto per realizzarli.
Quando ho preso per la prima volta in mano il vassoio da cameriera avevo 16 anni, ma la voglia di indipendenza è forse stato il mio sogno numero uno, perciò l’estate del ‘96 concretizzai questa mia aspirazione, riuscendo a guadagnare i miei primi soldi.
Stiamo partendo adesso con due quad, dalla strada che costeggia il paesino di Merzouga e dalla quale si dipanano molte piste sterrate, già segnate da altre ruote passate poco prima di noi. Lo capisco perché vedo il forte vento spingere i granelli di sabbia rossa da est verso ovest e vedo sparire le tracce in una manciata di secondi.
La nostra guida si gira un paio di volte, controllando con la coda dell’occhio se riusciamo a stare al passo, poi inquadrato il tipo di guida di Maury, accelera e non si volta più.
Iniziamo a prendere velocità e saliamo sulle prime dune, all’inizio sono piccole, poi iniziano a farsi più grandi e ripide. Io sono aggrappata con le mani a delle barre dietro al mezzo, tipo un portapacchi, ma su alcuni dossi le gambe fanno dei saltelli nel vuoto.
Non riesco a parlare a Maury per via dei caschi integrali che abbiamo entrambi, ma vorrei dirgli che mi sto divertendo un sacco. Rido dietro alla visiera e so che lo sta facendo anche lui.
Le strette curve che ci fa fare la guida ci obbligano a fare peso dalla parte opposta, e proseguiamo questa guida come fosse una danza, su e giù da molte dune, inclinandoci a destra e sinistra, con il vento che ci spinge davanti e dietro.
Il sole sta tramontando e i colori di questo deserto sono intensi, vediamo il rosso di queste alte dune sabbiose tutto intorno a noi, finché ci fermiamo su un crinale per ammirare la maestosità del panorama dall’alto.
Ed è qui che finalmente corono un sogno che avevo da tempo, l’unico chiuso nel mio cassetto per ovvie ragioni.
Scendo dal quad e mi preparo a salire sulla tavola che sembra uguale a quella da snowboard. I piedi qui sono liberi e la sensazione di libertà è, se possibile, ancora maggiore di una pista da sci.
Emozionante, adrenalinico e liberatorio. La velocità è ridotta dall’attrito con la sabbia ma mi sento felice come se avessi 10 anni.
Nulla più.
Svuotatelo anche voi sto cassetto.
Non sò se siano più belle le immagini che si vedono nelle foto o quelle che si possono immaginare leggendo il post. Brava
RispondiEliminaBrava !!! Mi sembrava di essere con voi e assaporare il senso di libertà!
RispondiEliminaEmozione pura di un sogno …. Anche questa è libertà!
RispondiElimina🦉🦉🦉🦉🦉🦉🦉
RispondiEliminaCome ti ho già detto sei bravissima a scrivere. Fai immaginare anche se il video l'ho visto ma le emozioni le sento ora. Complimenti
RispondiElimina