Pecore e spazzatura

Oggi siamo fermi a Kenitra, prima grande città della costa, prima di arrivare a Rabat.

Il parcheggio “stile Walmart” è obbligato dalla imminente premiere YouTube, alla quale vogliamo fortemente essere presenti, essendo la prima in Marocco.

Come siamo arrivati qui?


Lasciata Assilah ci rendiamo conto che la zona turistica pulita e ben curata dedicata agli europei è, per il  momento, finita.

Continuiamo la discesa verso sud mantenendoci sulla costa, immettendoci per errore in una autostrada a pagamento.

Il problema non sono i 10 dirham da pagare, ma il fatto che ci perdiamo le scene di vita dei paesini lungo la provinciale.

Così usciamo appena possibile e ci prepariamo ai continui scossoni dovuti all’asfalto mancante in vari punti della carreggiata.

Le strade infatti sono in un pessimo stato di manutenzione, inondate dal fango in alcuni punti, per colpa delle frequenti piogge, che peraltro continuano anche oggi.

Il cielo è grigio, la zona è pianeggiante e verdissima, la gente vive di agricoltura e pascoli, lungo gli argini di questa strada ci sono infiniti banchetti di vendita di fragole, mirtilli ed avocadi.

Scorgiamo greggi di pecore e di mucche tra la bassa vegetazione, di tanto in tanto il panorama lascia posto a dei boschetti di eucalipto che purtroppo raccolgono tra le radici montagne di spazzatura.

Altro problema molto evidente fuori dalle rotte turistiche è proprio lo smaltimento dei rifiuti, ovunque si vedono sacchi di residui con plastica e altri detriti abbandonati.

Gli unici che se ne curano sono alcuni animali che in cerca di cibo vanno a morderli spargendone il contenuto dappertutto.

Arriviamo a Moulay Bousselham, paese conosciuto per la bella laguna piena di specie di uccelli, ma causa maltempo proseguiamo senza poterne ben apprezzare la sua natura incontaminata.

L’obiettivo è arrivare più a sud sperando in un meteo migliore, anche perché ci manca un oblò sul tetto.

Ma questa è un’altra storia, magari ve la racconto in premiere tra 5 minuti.












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