Felici come vincitori del bingo con la nostra anguria gigante da 20 centesimi al chilo, ci avviamo verso Chefchaouen, detta anche, con ragione, la città blu.
Percorriamo un tratto di costa a picco sul Mediterraneo, dalle alte scogliere vediamo il blu del mare e del cielo incorniciati dalla vegetazione bassa e secca. Qualche fiore regala una macchia di colore ogni tanto.
Compaiono sul ciglio della strada una serie di casette che vendono noci, ma le curve sono davvero strette e a gomito per riuscire a fermarci in tempo col nostro Bruto. Meno male, perché in seguito ci viene spiegato che qui non si vendono propriamente noci, ma siamo vicini alla valle di Ketama, zona dove si coltivano apertamente campi di marijuana.
Non è possibile passare la notte qui, tutta la zona è considerata “calda” per il passaggio di clandestini ed è pattugliata costantemente dai gendarmi, i quali a volte vivono qui in tenda se non c’è una caserma.
Troviamo un punto di sosta direttamente all’interno della città e finalmente possiamo andare a scoprire questo luogo, ormai famoso e preso di mira da anni dagli youtubers a caccia di scatti strepitosi.
Infatti tutte le strutture sono blu, le strade, le case, i cancelli, le finestre, gli scalini… ci imbattiamo anche nel personale che la mantiene così, pitturando costantemente le zone scolorite.
Per il centro pedonale sono sparsi angoli con arance o limoni finti, e vari turisti indossano vestiti gialli o arancioni.
Ci spiegano che sono i colori che fotograficamente spiccano di più e che per fare le foto bisogna pagare 10 dírham alle guide che stazionano lì di fronte.
La piazza principale ospita moltissimi ristoranti occidentali nei menù e nei prezzi, troviamo addirittura un bar che vende vino e birra!
Bisognerebbe fermarsi qualche giorno per assaporare bene l’atmosfera e trovare quelle perle di autenticità che non si colgono di primo acchito; il giro mordi e fuggi non mi soddisfa ma l’imminente pioggia ci costringe a stare fermi 3 giorni.
Ormai manca poco al nostro rientro, siamo a nord, sentiamo dal clima e vediamo dal paesaggio che tutto sta volgendo verso uno stile europeo.
Mangiamo la nostra anguria dal parcheggio con vista Chefchaouen e programmiamo gli ultimi giorni.
Tra poco ci si saluta.
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